È sempre meglio vedere pazienti di persona, una, due, tre quattro volte la settimana, quando si inizia e si porta avanti una terapia analitica . Settimana dopo settimana, la quotidianità e la ritualità delle sedute offrono protezione e riparo alle sofferenze per cui si viene in analisi. Ma ci sono pazienti che vivono in luoghi isolati, dove un aiuto professionale qualificato è difficilmente reperibile o addirittura non disponibile, e il collegamento con un terapeuta impossibile. Ho avuto pazienti che vivevano in Canada, in Germania, in Grecia, in Inghilterra, in Francia. Erano pazienti con non potevano ottenere l’aiuto di cui avevano bisogno nel luogo remoto dove si trovavano, e/o non nella loro lingua madre. In queste situazioni, dopo un preventivo incontro di persona, con almeno qualche seduta vis a vis, si può iniziare una psicoterapia via Skype con frequenza e andamento costante, non una analisi.
Vi sono poi pazienti costretti a trasferirsi in un paese straniero, per necessità di lavoro o di studio e per un breve periodo, e che non desiderano rinunciare all’aiuto che stanno ricevendo e al lavoro terapeutico svolto fino a quel momento.
Terapia via Skype
Terapia via Skype
Psichiatra, psicoanalista, membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana. Lavora da molti anni nel campo delle patologie dell’alimentazione ed è autrice di alcuni lavori sui problemi relativi a tali disturbi. È docente alla Scuola di Specializzazione di Psicoterapia di Gruppo (IPPG)
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