In questo lavoro intendo affrontare quella che possiamo chiamare come la pregiudiziale romantica in favore dell’esperienza sensuale. Possiamo dire che un cardine dello stile romantico è l’elemento di esagerazione. Tale eccesso è quello che permette di riconoscere in modo immediato la natura ed il carattere di un epoca, di uno stile, di un periodo.
In un vecchio film di Louis Malle intitolato Les amants, con Jeanne Moreau e Jean-Marc Bory, una signora borghese annoiata e malmaritata scopre all’improvviso l’amour fou grazie a un giovane incontrato per caso in viaggio.
François Truffaut, a torto o a ragione, sosteneva che in questo film Malle avesse osato un’impresa mai tentata prima, rappresentare al cinema un’intera notte d’amore. Per esprimere la piena di sentimenti nel corso della lunga scena, mentre i due amanti vivono il loro idillio nell’incantevole campagna illuminata dal chiaro di luna, il regista scelse come colonna sonora l’“Andante ma moderato”del Sestetto in si bemolle op. 18 di Brahms. Malle aveva intuito che lì vi era depositato un grumo di sentimenti erotici e sentimentali inesprimibili a parole.
Ma soprattutto la trascrizione per pianoforte dell’“Andante” del Sestetto op. 18,inviata a Clara Schumann come regalo di compleanno, rivela forse le segrete corrispondenze della musica con i sentimenti.
La struttura chiara e razionale della sonata si sposa qui per la prima volta con l’intensa espressione lirica tipica dello stile di Brahms. La musica del L’“Andante” ricorre a una forma musicale elementare e molto amata da Brahms, il tema con variazioni. Il solido tema nella tonalità di re minore esprime da una parte un’ardente passione, ma dall’altra la sensazione di aver già cominciato a rimpiangere una felicità perduta. Le variazioni mostrano la padronanza magistrale di uno stile musicale in apparenza semplice, ma in realtà difficile da gestire in maniera efficace e interessante.
A livello musicale possiamo parlare del divario tra la notazione e l’effetto acustico, o meglio, come ottenere un’unica voce da due differenti esposizioni e come contemporaneamente formare una lunga linea melodica continua, costituta da due esposizioni, una falsa ed una reale: l’indipendenza delle voci non è più percepibile e passa dalla percepibilità intermittente alla più completa inudibilità.
Ovviamente questi eruditi commenti non appartengono a me, ma a Charles Rosen, pianista e musicologo che nel libro “La generazione Romantica “ affronta il tema complesso dell’originalità di uno stile , che tanto ha poi affascinato gli ascoltatori , che va da Beethoven a Chopin, passando da Schumann, Schubert, Mendelssohn e Litsz.
Perché ne parlo a chiusura di questo ciclo sull’amore? Perche il suono accompagna ed evoca qualcosa che ha profondamente a che fare con l’amore: il sentimento della nostalgia.
Nel frammento di film che abbiamo appena visto la musica trasforma l’esperienza amorosa in un qualcosa di assoluto, simile all’amore assoluto di Bion. L’amore romantico, l’amore è qui visto come l’esperienza inevitabile, a cui non ci si può sottrarre, complice la luna e la Natura.
Nel caso che vedremo, ed in molti altri, le pazienti ed i pazienti, dimostrano come l’illusione dell’amore si imponga perennemente sull’esame di realtà, grazie a meccanismi continui di scissione. Il protagonista del film si innamora di colpo di una donna che fino ad un attimo prima, di giorno, disprezzava per al sua mondanità, e la protagonista irrideva per la sua banalità. Ma entrambi avevano bisogno di illudersi, e di ripartire da zero nella loro vita. Vi ho accompagnato in questo percorso partendo dal’amore impossibile, e sottolineando come sia assolutamente importante sostenere in un paziente lo sviluppo dell’investimento libidico, a prescindere dalla realtà insoddisfacente di tale investimento. Solo quando siamo in presenza di una solida dinamica libidica di investimento affettivo possiamo permetterci di valutare quanto sia insoddisfacente o meno l’oggetto d’investimento. E concludiamo questo percorso parlando di un’altra esperienza, quella dell’amore ineluttabile, il vero amore romantico, l’amore fou .
La musica è il primo linguaggio del genere umano, come ben possiamo apprendere dai più recenti studi di neurolinguistica.
Beethoven fu il primo compositore a rappresentare il complesso procedimento della memoria: non solo il senso di perdita e di rimpianto che accompagna le visioni del tempo andato (gli amori perduti) , ma l’esperienza fisica propria di richiamare il passato all’interno del presente. Non vi è dolore più grande del ricordare in un momento di sofferenza le gioie trascorse, ma le rimembranze romantiche si richiamano a ciò che mai fu, all’assenza.